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Altare di sant'Alessandro, patrono di Barrafranca |
Da secoli
Barrafranca (EN) il 03 maggio onora e festeggia il patrono Sant'Alessandro,
attraverso riti e tradizioni che anno un sapore arcaico.
Dai fedeli barresi
Sant'Alessandro è considerato PATRONO poiché si ritiene possa intercedere
presso Dio in favore della comunità; PROTETTORE
in quanto ha il potere di proteggere da calamità naturali e GUARITORE nel senso
che guarisce o difende dai mali corporali. Per queste sue doti è oggetto di
grande devozione.
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Pane antropomorfo a figura intera |
Una
caratteristica della devozione al Santo è l’offerta del pane, conosciuto come
“U pani di Santruscianniru". Non si tratta di un semplice pane ma di un ex-voto,
ossia di un oggetto materiale, nel caso specifico il pane, offerto in cambio di
una grazia ricevuta. I fedeli stringono un patto con il Santo: offrire
devozione e ricevere la grazia. In questo modo l’ex-voto custodisce e rende
visibile la richiesta.
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Pane antropomorfo a forma di testa |
E’ dal carattere
economico-agrario della società siciliana, legata alla terra e di conseguenza alle
alternanze delle stagioni, che trae origine la pratica devozionale del pane.
«Nelle culture agricole e pastorali, ove la vita stessa della comunità dipende
dalla quantità e qualità del raccolto, dal benessere degli armenti, questo
fatto si manifesta con particolare evidenza.» Era inevitabile che in quelle
società che fondavano la loro economia sulla raccolta di cereali, il fluire del
tempo e l’avvicendamento tra tempi sacri e tempi profani, si articolavano in
relazione ai periodi della semina, del germoglio primaverile e del raccolto. Che
cosa poter offrire al proprio Santo patrono, eletto come protettore sia delle
genti che delle messi (il simulacro di Sant'Alessandro porta sulla sedia papale delle spighe intrecciate) se non il bene più prezioso: il pane. Non si tratta
del consueto pane, del pane di tutti i giorni, è un pane particolare, è il pane
della festa. Proprio questa connotazione gli conferisce una particolarità, una sacralità,
che supera le barriere spazio-temporali, per proiettarsi nella dimensione del
divino.
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Pane antropomorfo a forma di mano |
"E’ u pani da festa. E’ u pani binidittu!". Questo ripetono
gli anziani quando si chiede loro del valore che per loro aveva il pane quando
veniva offerto ai Santi e consumato durante le feste. Il pane della festa è
riconoscibile per il particolare impasto e la particolare modellazione, per
quella "forma diversa", che ne rimarca la dimensione del tempo
festivo rispetto alla festa. Quel particolare pane, preparato e consumato in
una determinata occasione rituale, diventa segno imprescindibile quella festa.
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Pane antropomorfo a forma di gamba |
Il pane di
Santruscianniru è preparato con farina di frumento, sale, acqua, lievito e
impastato a lungo, affinché la pasta diventi dura e compatta. In seguito è modellato
in modo tale da conferirgli le forma desiderata, che richiamano parti del corpo
o l’intera persona, in base alla richiesta di guarigione fatta dal devoto: si
possono trovare pani a forma di gamba, di testa, di mano, di mammella, ecc.
Prima di essere infornato viene spennellato con uovo sbattuto. La consegna
del pane è preceduta un rituale ben preciso: prima della festa, i fedeli
compiono, per nove giorni consecutivi, un viaggio penitenziale presso la chiesa
Maria Ss della Stella. Poi il giorno della festa i fedeli riempiono l’altare
con i pani antropomorfi n forma di parti del corpo, tibie, femore, mani o
raffiguranti piccole bambole (pupidda), simboli del loro patto con il Santo. Il
tutto termina con la benedizione del pane e la sua circolazione che può
avvenire in chiesa, distribuito in piccolo bocconi ai fedeli come in una sorta
di eucaristia, oppure portato a casa, dopo aver dato un’offerta, e conservano
come un oggetto investito di proprietà apotropaiche, in quanto allontana gli
influssi negativi. IL PANE
DELLE FOTO è stato realizzato dal PANIFICIO BARRESI di Barrafranca (EN).
FONTI: Giuseppe Pitrè, Usi e costumi, credenze
e pregiudizi del popolo siciliano, 4 voll., 1889; Ignazio E. Buttitta, I morti
e il grano. Tempo del lavoro e ritmi della festa, Meltemi Editore, Roma, 2006;
http://www.istitutoeuroarabo.it/DM/in-nome-del-pane-in-nome-delluomo: Ricerche
di Rita Bevilacqua e fonti orali. (Foto e materiale sono soggetti a copyright)
RITA BEVILACQUA