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Chiesa S, Francesco- Simulacro Immacolata già restaurato |
L’ 8 dicembre di ogni
anno la Chiesa festeggia l’Immacolata Concezione, il cui dogma fu
proclamato da papa Pio IX l’8 dicembre 1854 con la bolla “Ineffabilis Deus”,
che sancisce come la Vergine Maria sia stata preservata immune dal peccato
originale fin dal primo istante del suo concepimento.
A
Barrafranca (EN) il culto dell’Immacolata Concezione è molto antico, basti
ricordare che l’ex chiesa del Purgatorio, demolita nel 1957, prima di essere
dedicate alle “anime del Purgatorio” era appellata della Concezione, proprio
perché era presente una statua dell’Immacolata. Lo storico barrese don
Luigi Giunta nel suo “Brevi cenni storici su Barrafranca” riporta una
disputa che ci aiuta a chiarirne il culto. Nel capitolo riguardante la chiesa
del Purgatorio si legge: “Tra questa chiesa (allora officiata dai Conventuali
di san Francesco) e quella dei Minori Riformati sorse questione su quale delle
due dovesse celebrare la festa dell’Immacolata nel giorno 8 dicembre. La
questione portata al Governo fu decisa in favore della chiesa del Purgatorio
con ministeriale dell’11 aprile 1836”. In un capitolo più avanti, lo
storico riporta la ministeriale in questione, dove si legge che la chiesa del
Purgatorio poteva festeggiare e processionare il giorno stesso della festa
della Concezione, mentre i PP. Riformati facessero lo stesso all’ottava della
festa della Concezione. Questo ci fa dedurre che già agli inizi dell’800 il
culto era presente a Barrafranca, grazie ai frati Conventuali che officiavano
nella chiesa del Purgatorio. Era presente anche una Confraternita che si
sciolse, come tante altre, dopo la scomunica di Papa Pio XII ai comunisti
nel 1949 e le relative modifiche al Canone del Concilio Vaticano
II. Nell’ex chiesa del Purgatorio era presente un antico simulacro
ligneo dell’Immacolata Concezione, di mirabile fattura, che dopo la demolizione
della suddetta chiesa, passo nella chiesa Maria SS. della Stella. Anni dopo
l’antico Simulacro fu portato da don Pino Giuliana a Riesi (CL) nella
chiesa di S. Salvatore.
Chiesa di S. Francesco- altare dell'Immacolata Concezione |
Nella
chiesa di san Francesco, è presente un Simulacro ligneo della Vergine dei
primi dell’ottocento. Nella prima stesura della “Guida alle principali chiese
di Barrafranca…” di Gaetano Vicari, la statua su indicazione di fra Palermo, ultimo frate francescano della chiesa san Francesco, viene attribuita a Giuseppe
Bagnasco, un artista di Palermo che visse nella prima metà dell’800 (anche se
non ci sono elementi per attribuirne la veridicità). Nelle successive revisioni
della suddetta Guida, il Vicari ha ipotizzato che la statua possa essere dei
fratelli Vaccaro di Caltagirone. L’ipotesi trae origine dal libro del citato storico
Giunta e precisamente al Capitolo XXIII ARTE E ARTISTI alla voce “Del Vaccaro”,
lo storico scrive «…3. L’Immacolata (statua e pittura) presso i Frati M.M. di
S. Francesco». Difatti, paragonando
l’iconografia dell’Immacolata presente nel quadro con i tratti della Statua, il
Vicari riscontra molte analogie. Chissà se non sia questa la statua di cui
parla lo storico Giunta. Dobbiamo ricordare che le nicchie contenenti le statue
erano chiuse con delle tele raffiguranti l’immagine della statua che
ricoprivano. La
nicchia negli anni trenta conteneva la statua lignea della Nostra
Signora del Sacro Cuore di Gesù, la cui festa, come ci riferisce il Nicotra, si
celebrava in questa chiesa ogni prima domenica di Agosto. Non abbiamo notizia
quando la statua della Nostra Signora sia stata sostituita con quella attuale
dell’Immacolata.
La
stessa ipotesi, che anni addietro è stata avanzata dal Vicari, è ripresa e
riproposta dal prof. Paolo Russo della Soprintendenza per i beni culturali
e ambientali di Enna, durante il Convegno di presentazione del restauro
della suddetta statua per opera del restauratore barrese Valentino Faraci,
svoltosi il 25 novembre 2017. Di questi festeggiamenti ufficiali, con
relativa processione, se ne persero le tracce.
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Confraternita dell'Immacolata Concezione |
Nel 2017 incentivati dalla
riapertura al culto della chiesa di san Francesco, alcuni fedeli hanno chiesto
e ottenuto dal vescovo, mons. Rosario Gisana, il permesso di ripristinare i
vecchi festeggiamenti, portando in processione, la sera dell’8 dicembre,
l’antico Simulacro dell’Immacolata. Inoltre è stata costituita una nuova
Confraternita, votata proprio all’Immacolata Concezione.
Nel
mondo contadino, la festa dell’Immacolata è considerata la prima festa dopo la
fine della semina che, anticamente, si svolgeva a novembre, di ringraziamento e
di buon auspicio per il nuovo anno agricolo. Non c’era contadino che la mattina
dell’8 dicembre, prima di andare in campagna, non si recasse in chiesa ad
assistere alla messa in onore dell’Immacolata.
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Mufulette (foto web) |
Non
ha caso in questo giorno si consuma la “muffuletta”, una pagnotta morbida
impastata con cumino, pepe e semi di finocchietto (alcuni usano semi di anice).
E’un classico pane delle feste invernali, poiché le sue caratteristiche
strutturali consentono, in particolare quando è calda e appena sfornata, di
essere imbottita facilmente con ricotta, caciocavallo e sugna (strutto), oppure
con olio, pepe, acciughe e formaggio. Sembra che il termine “muffuletta” derivi
dall’antico termine sassone “muffin”, che indicava una particolare focaccina.
Sembra, infatti, che siano stati i soldati dell’imperatore Federico II a
“importare” in Sicilia l’abitudine di aromatizzare il pane con semi di “cumino
dei prati”, per meglio conservarlo durante le lunghe campagne militari. La
relazione con la Vergine Maria pare riguardi l’intendimento popolare in base al
quale la “muffuletta” rappresenti il ventre della Vergine, puro come la ricotta
che ne costituisce la farcitura. Inoltre si ritiene che i semi di cumino
utilizzati nella “muffuletta” favoriscano la monta lattea nelle donne che hanno
appena partorito. A Barrafranca la classica “muffuletta” è con la ricotta
di pecora, ma c’è chi la gusta con olio o altro.
(Foto e materiale sono soggetti a copyright)
RITA BEVILACQUA
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