Il 2 febbraio la
Chiesa festeggia la “presentazione di Gesù al tempio”, conosciuta come
CANDELORA, dall’usanza di benedire le candele. La festa è anche detta della
“Purificazione di Maria” perché, secondo l'usanza ebraica, una donna era considerata
impura del sangue mestruale per un periodo
di 40 giorni dopo il
parto di un maschio e doveva andare al Tempio per purificarsi.
Nella Roma antica il mese
di febbraio era un momento contrassegnato dal caos, dal rimescolamento tra
vecchio e nuovo e non a caso è ancora oggi legato al Carnevale, la festa
celebrativa della confusione e del ribaltamento delle regole.
Macrobio sosteneva che la parola latina februarius fosse connessa ai riti purificatori. Februare infatti significa purificare, espiare. Numa aveva dedicato questo periodo al dio Februus: in questi giorni
andava purificata la città e onorati i defunti e gli appartenenti al mondo
“infero. Nella februatio,
la purificazione della città, le donne giravano per le strade con ceri e
fiaccole accese, simbolo di luce.
relativa purificazione rituale della
madre. Secondo la legge ebraica, la donna dopo il parto di un figlio maschio
doveva rispettare un periodo di quarantena al quale seguiva una cerimonia di
purificazione che le consentiva di rientrare nella comunità (Levitico 12,2-4).
dell'inverno sèmo fòra
ma se piove o tira vento,
de l'inverno semo ancora 'rento.''
I Lupercali o Lupercalia si festeggiavano alle Idi di febbraio
(il 15), per i romani l’ultimo mese dell’anno, e che servivano a purificarsi
prima dell'avvento dell'anno nuovo e a propiziarne la fertilità.
La festa della Candelora celebrata dalla Chiesa romana al 2
febbraio fu introdotta solo nel VII secolo, adottando una festa della Chiesa
orientale che festeggiava, fin dal IV sec., la Presentazione al Tempio del Signore
e la Lupercalia |
Allo stesso modo Maria Vergine, 40 giorni dopo
il parto del 25 dicembre, veniva purificata nello stesso momento in cui il
fanciullo veniva “presentato al tempio”.
Per la
purificazione la donna si presentava davanti alla chiesa, ma non entrava: il
prete usciva dalla chiesa, le dava la candela in mano, la benediceva e solo
allora ella poteva entrare in chiesa per il battesimo del bambino.
La solennità si celebrava a Gerusalemme nel IV sec. La testimonianza di una pellegrina Egeria ci dice che veniva celebrata il quarantesimo giorno dopo l'Epifania, ma quando la data del Natale fu universale, cadde 40 giorni dopo il 25 dicembre, quindi il 2 febbraio. La diffusione di questa festa trovò sanzione con Giustiniano che nell'anno 542, al fine di scongiurare una pestilenza, ne prescrisse la celebrazione nell'Impero, dichiarandone festivo il giorno.
Il FUOCO è segno di forza interna, di fecondità e di purificazione: così era sentito nei riti pagani. Nel cristianesimo si ancor più purificato nella LUCE, identificandosi nello Spirito e nella Parola di salvezza.
Il rito religioso prevede, durante la celebrazione della santa messa, la "benedizione delle candele" che i fedeli portano a casa.
Un detto classico sulla "Candelora" recita:
''Madonna della CandeloraUn detto classico sulla "Candelora" recita:
dell'inverno sèmo fòra
ma se piove o tira vento,
de l'inverno semo ancora 'rento.''
(Foto e materiale sono soggetti a copyright)
RITA BEVILACQUA
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