Sembra
quasi una fiaba… ma non lo è. E’ la storia di una figlia che dopo 73 anni cerca
ancora il corpo del padre morto durante la seconda guerra mondiale. Questa è la
vicenda della signora Salvatrice Bellanti di Barrafranca (EN) che, non avendo
mai conosciuto quel padre partito in guerra, spera ancora di ritrovarne almeno
i resti. Parliamo del soldato Salvatore Bellanti di Giuseppe e di
Maristella Gesualdo, nato a Barrafranca il 24 novembre 1913. Già
all’età di ventuno anni è chiamato alle armi e precisamente il 09 aprile 1934
fu assegnato al 3° Reggimento Fanteria controcarri di Genova. Alcuni mesi prima
si era sposata con Angela Munda. Il 01 maggio 1935 parte per la Campagna della
Somalia e il 05 maggio è imbarcato a Messina e inviato a Mogadiscio
(Somalia). dietro la continua richiesta della signora Salvatrice di voler
ritrovare il padre, la figlia Maria e il marito Gino Giusto si rivolgono a
un’agenzia funebre che, dietro lauto compenso, forse avrebbe fatto qualcosa.
Non
convinti, il signor Giusto si reca all’Associazione Nazionale Carabinieri
sezione di Barrafranca chiedendo aiuto al Cav. Giovanni Collura, avendo saputo
che, anni fa,questi era riuscito a far rientrare la salma di altri tre barresi
morti durante il secondo conflitto: Terranova Alessandro classe 1915; Marchì
Luigi classe 1916 e Sessa Liborio classe 1917. Così il Cav. Collura, a titolo
gratuito, inizia tutte le pratiche del caso, scoprendo che i resti del soldato
Salvatore Bellanti, deceduto il 22 maggio 1942 a Palermo, erano
sepolto al Cimitero Sacrario Rotoli, cappella 4 cella 53, di Palermo. Dopo
mesi di richieste e carte bollate, finalmente il 26 giugno 2015 i
"resti mortali" del soldato Salvatore Bellanti potranno ritorno al
suo paese, con tutti gli onori che aspettano a un soldato che ha servito la sua
patria!
Essendo
stato ferito, è trasferito all’Ospedale Militare di Mogadiscio, ma a causa
delle sue condizioni di salute, è ricoverato all’Ospedale Militare di Napoli e
l’08 dicembre 1935 è inviato a Barrafranca in licenza di convalescenza. Il 04
marzo 1937 si imbarca per l’Africa Orientale Italiana, ove giunge il 13 marzo
1937 e assegnato al 3° Reggimento Fanteria. Nuovamente ferito, è trasportato
all’Ospedale da Campo di Mogadiscio e in seguito imbarcato e ricoverato prima
all’Ospedale Militare di Napoli e poi a quello di Caserta. Il 07 settembre 1937
ottiene un concedo illimitato. Nel febbraio 1941 viene richiamato alle armi in
seguito alla dichiarazione di guerra con l’Albania e il 20 febbraio s’imbarca a
Bari direzione Durazzo con il 3° Reggimento Fanteria Mobilitato, ove è ferito e
trasferito all’Ospedale Militare di Genova. Qui trascorre una lunga
convalescenza. Nel frattempo sono nati due dei suoi tre figli: Stella e
Giuseppe. Si imbarca nuovamente il 21 ottobre 1941 rimanendo in territorio
Greco-Albanese. Nuovamente ferito viene trasferito all’Ospedale Militare di
Palermo, ove dopo una lunga degenza, alle ore 10.30 del giorno 23 maggio 1942
cessa di vivere, lasciando la moglie incinta della terza figlia che, in suo
onere, sarà chiamata Salvatrice.
(Foto e materiale sono soggetti a copyright)
RITA BEVILACQUA
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