Avv. Luigi Bonfirraro |
La
storia di Barrafranca degli inizi del Novecento è caratterizzata da un
movimentato clima politico e dall’uccisione di alcuni personaggi che ne furono
i protagonisti. Due ex sindaci, di schieramenti politici opposti, vengono
barbaramente trucidati: il 14 giugno 1905 fu ucciso il comm. Benedetto
Giordano, che per ben vent’anni aveva governato il paese e l’8 agosto 1914
l’avv. Luigi Bonfirraro, sindaco di Barrafranca.
Chi
era l’avv. Luigi Bonfirraro?
Egli
nasce a Barrafranca il 07 agosto 1861, da Giuseppe Bonfirraro Lombardo (già
sindaco di Barrafranca negli anni 1856/58 e 1868/69) e Francesca Bonfirraro.
Laureatosi in Giurisprudenza a Palermo, oltre ad esercitare la professione di
avvocato, s’inserisce nella politica locale, grazie anche all’appoggio del fratello
Angelo e dei fratelli preti Benedetto e Raffaele Vasapolli. Sostenitore delle
idee socialista e appartenente allo schieramento opposto a quello del comm.
Benedetto Giordano, nel 1893 si pose a capo del "Fascio dei Lavoratori" con
l’intendimento di contrastare il suo avversario politico. Lui, esponente della
classe proprietaria, si mette a capo di un Movimento che, nel suo seno,
raccoglieva braccianti, minatori, artigiani e piccoli proprietari, stanchi
ormai delle angherie e dell’oppressione dei padroni. Essi chiedevano
l’esproprio dei latifondi e migliori condizioni di lavoro. Dall’agosto 1902 al
novembre 1913 l’avvocato governò il paese. Durante il suo mandato, il Sindaco
fu coinvolto in una rivolta popolare, scoppiata il 23 marzo 1912 a causa della “tassa
sul morto” che l’avvocato aveva approvato da poco. Questa rivolta popolare è
ricordata dai barresi per la partecipazione di Maria Catena Balsamo, conosciuta
come "Catina a viddana". A questo sistema di tassazione adottato dall’avvocato
si oppose anche il sindacalista barrese Alfonso Canzio.
Via Convento 1908 |
Il clima agitato,
eventi politici avversi decretarono la fine dell’ex sindaco. L’8 agosto 1914,
intorno alle 20.30, mentre l’ avvocato Bonfirraro stava scendendo lungo la via
Convento (attuale Umberto I), fu colpito da tre colpi di rivoltella Browning,
sparatigli a distanza ravvicinata. Caduto a terra, il Bonfirraro venne subito
soccorso da alcuni passanti e portato a casa della sorella Maria Teresa che
abitava li vicino, mentre l’omicida fugge e si dilegua in via Cavour. Dopo
poche ore il Bonfirraro si spense.
L’assassino
venne individuato in un certo Benedetto Grillo, affiancato alla “Lega di
Miglioramento”. Difatti i primi sospetti caddero su Benedetto Grillo come
esecutore materiale, che si diede alla latitanza e Salvatore Gagliano,
carrettiere e Salvatore Faraci come mandanti dell’omicidio. Dopo oltre un anno
di detenzione il Gagliano e il Faraci furono scarcerati, mentre il Grillo fu
trovato ucciso il 27 dicembre 1916 in via Caltavuturo, nel quartiere Grazia di
Barrafranca.
FONTI: Salvatore Vaiana "Una storia siciliana tra Ottocento e Novecento", Bonfirraro Editore; Salvatore Licata, Carmelo Orofino, "Barrafranca, la storia, le tradizioni, la cultura popolare"; Salvatore Licata, "Il Brigante giustiziere".(Foto e materiale sono soggetti a copyright)
RITA BEVILACQUA
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