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Volo dei "palloni di san Francì" anno 2017 |
Un’antica
tradizione che si svolge a Barrafranca (EN) il 4 ottobre, giorno in cui si
festeggia san Francesco d’Assisi, è il volo dei “palloni aerostatici ad aria
calda”, chiamati dai barresi “i palluna di san Francì”. Dopo la benedizione
degli animali, davanti al sagrato della chiesa di san Francesco, sita in Piazza
Regina Margherita, i coloratissimi e variopinti “palluna” saranno fatti alzare
al cielo palloni, tra la gioia e lo stupore dei partecipanti.
A
Barrafranca l’utilizzo di palloni aerostatici nei festeggiamenti in onore di
San Francesco risale ai tempi in cui nel convento francescano era presente Fra
Agnello (1884-1977), padre dell’ordine dei frati minori.
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Padre Agnello |
Molto legato al culto
del Santo, padre Agnello cercò di valorizzarne la festa realizzando dei palloni
ad aria calda da far volare la sera della festa. Padre Agnello amava utilizzare
materiali poveri, semplici, come carta velina colorata, colla vinilica, fil di
ferro, che ben si prestavano anche per la loro leggerezza. Si realizzavano
enormi palloni fatti gonfiare mediante l’aria creata dalla combustione di un
po’ di paglia alla base dei palloni e questo permetteva loro di volare alti nel
cielo. Simboli di gioia e di allegria, il loro volo simboleggia l’elevarsi
dell’anima verso il cielo, alla ricerca di Dio. Difatti la festa andava a
buon esito quando i palloni riuscivano a volare alti in cielo senza bruciarsi. Con
il trasferimento di padre Agnello in un altro convento,
la costruzione dei palloni andò scemando, tanto che scomparvero.
Dopo alcuni anni, il recupero dei palloni si ebbe grazie al maestro Gaetano
Orofino (1924-2005) che insegnò ad alcuni della Proloco locale come
realizzarli. Uno di questi fu il signor Malfitano che iniziò a costruire i
palloni aerostatici nella sede dell’Associazione “Gruppo Spettacolo
Arcobaleno”. Da allora ogni anno l’Associazione Arcobaleno si adopera affinché
la tradizione si perpetui. Difatti sono le giovani leve a realizzare i palloni.
Negli anni anche gruppi di scolaresche e altre associazioni come il “Gruppo
Nuovamente Tradizione”, si sono cimentate nella costruzione dei palloni. Grazie
all'impegno di tutti loro, questa tradizione continua ancora a persistere.
Striscia iniziale del pallone |
I palloni aerostatici
sono realizzati con strisce colorate di carta velina, incollate tra loro con
una leggera platina di colla vinilica (diluita al 90%) a formare un pallone
simile a una mongolfiera. Essi sono realizzati seguendo uno schema ben preciso:
il pallone è suddiviso in tre parti: “Striscia iniziale”, “Pancia” e
“Coperchio”. Prima si realizzano tre diverse sagome in cartone che serviranno
per le tre diverse parti. Quando tutto è pronto, striscia d’inizio, pancia e
coperchio vengono incollati tra di loro e già il pallone tende a chiudersi da
solo.
Coperchio del pallone |
Poi viene chiuso, formando così il pallone, con il sopra e il sotto
vuoti. Infine viene rigirato e la parte alta viene chiusa con un foglio
circolare del diametro del foro, cui viene attaccata una maniglietta sempre
realizzata in carta velina, che servirà per appendere il pallone nella fase in
cui verrà gonfiato. Difatti il pallone viene tenuto alzato mediante una canna
con l'estremità un uncino che servirà per appendere il pallone mediante la
maniglietta posta all’estremità, quanto la fase di riscaldamento con aria
calda. Alla base, invece, viene inserito del fil di ferro zincato o il cerchio
di plastica che utilizzano le sarte nel realizzare i vestiti da sposa, che
conferisce la forma arrotondata, creando una bocca circolare.
A questa vengono
inserite alcuni fil di ferro incrociati al centro. Qui, nel punto d’incontro, viene
realizzata, sempre in fil di ferro una struttura a cerchio, dove trova posto
del cotone imbevuto di benzina. L’aria calda che si crea dentro al pallone lo
fa gonfiare, fornendogli la forza ascensionale per alzarsi da terra e volare in
cielo. Il principio è semplice: per ottenere una spinta sufficiente a farlo
volare, l'aerostato deve essere riempito di un gas più leggero dell'aria, in
questo caso l’aria calda, e che venga superato il punto di equilibrio tra il
peso dell'aerostato e quello dell'aria che esso sposta. Dopo il decollo
l'aerostato salirà fino a quando verrà raggiunto un nuovo punto di equilibrio. Il vento lo porterà lontano, fino a quanto non si consumerà definitivamente!
(Le foto risalgono ai festeggiamenti del 2017. Il pallone è stato realizzato da Daniele Cumia, Luigi Bellanti e Simone Bonelli.)
(Foto e materiale sono soggetti a copyright)
RITA BEVILACQUA
Base in fil di ferro per contenere il cotone |
Prova di riscaldamento |
Pallone finito |
(Foto e materiale sono soggetti a copyright)
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