Barrafranca- Sopraporta di Palazzo Butera |
“C’era una volta
il Principe di Butera Ercole Michele Branciforti che decise di far realizzare dei ritratti della città da lui amministrate. Così
nacquero i dieci ritratti di città, dei sopraporta del salone d’ingresso al
primo piano nobile di Palazzo Butera a Palermo…”.
In occasione della
Mostra “Le città del Principe” che si sta tenendo a Palazzo Butera (PA) dal 10
novembre 2018 al 24 marzo 2019, sabato
12 gennaio 2019 alcuni soci del Salotto artistico-letterario “Civico 49” Barrafranca, del “Circolo di Cultura” Barrafranca , dell’UCIIM sez. Barrafranca, il
sindaco Fabio Accardi e alcuni barresi sono andati ad ammirare l’esposizione dei
sopraporta raffiguranti Mazzarino, Santa Lucia, Pietraperzia, Niscemi,
Barrafranca, Grammichele, Butera, Raccuia, Militello e Scordia, le dieci città
governate dai Branciforti. Presenti naturalmente gli studiosi barresi che si
sono occupati della storia di Barrafranca.
Mostra “Le città del Principe” Palazzo Butera- Palermo |
La mostra è nata grazie
al progetto di restauro, ancora in corso, finanziato da Francesca e Massimo
Valsecchi, che nel 2016 hanno acquistato il palazzo. Lo scopo è quello poter
vedere da vicino i dipinti e confrontare la rappresentazione storica
con la realtà odierna di queste città siciliane.
Oltre ad ammirare
lo splendore di Palazzo Butera, i visitatori hanno osservato da vicino i “ritratti”
della 10 città e il lavoro di restauro che ha riscoperto le cornici in foglia
d’argento. I sopraporta sono
stati illustrati dallo storico dell’arte Claudio Gulli. Naturalmente l’attenzione
si è concentrata sul sopraporta di Barrafranca per trarne informazioni utili
che possano aiutare a far luce sulla storia della città nel ‘700. A differenza
degli altri dipinti, quello di Barrafranca non riporta nessuna data. Anche la
stessa cornice è diversa dalle altre tele. Questo già fa capire che il dipinto ha
subito delle manomissioni, rendendo così più complicato la reale
interpretazione.
Sopraporta Barrafranca- Particolare del piano Batia |
Particolare
attenzione è stata rivolta alla raffigurazione di piano Batia, l’attuale Piazza
Fratelli Messina.
Analizzando i
particolari di Piano Batia si scorge al centro della piazza la vecchia Chiesa
Madre, chiamata “U Cappidduni” (distrutta definitivamente nel 1932). Quasi di
fronte si erge una costruzione priva di tetto, accanto ad una chiesa e al
convento dei benedettini. Tra la suddetta costruzione e la chiesa è presente la
seguente dicitura: “Chiesa Matrice incominz...”. Che cosa vuol dire quella
scritta? A quale costruzione si riferisce? A queste domande gli storici barresi
hanno formulato diverse ipotesi. La scritta sembra dire “Chiesa Madre
incominciata ossia in fase di costruzione”. Com’è possibile che nel 1784 (data
secondo cui risalirebbe il dipinto) a piano Batia ci fosse una seconda chiesa
Madre quando la storia ci tramanda che la nuova chiesa madre fu costruita sui
ruderi della chiesa di San Sebastiano (iniziata nel 1728) anch'essa presente
nel sopraporta. Che allora ci fossero tre chiese Madri?
Sopraporta Barrafranca- Particolare del piano Batia |
Sempre la storia
c’insegna che la Chiesa accanto al monastero, a piazza Batia, era nominata Chiesa
San Benedetto (fondata nel 1745) mentre nel dipinto non viene neanche citata. A
quale ambiente invece si riferisce quella costruzione a base rettangolare che
nel dipinto è posta accanto alla Chiesa di San Benedetto e alla vecchia Chiesa
Madre? Secondo alcuni la posizione in cui è posta richiama ciò che Vito Amico
nel 1757 scrisse nel suo “Lexicon topographicum siculum” e cioè che i resti
della torre di Convicino si trovassero accanto alla vecchia chiesa madre. Che
quell’edificio fossero i resti dell’antica “Torre Conviciniana”? Dobbiamo
ricordare che nel 1693 il piano Batia fu colpito dal terribile terremoto della
Val di Noto, causando danni alla vecchia chiesa Madre, alla chiesa di Maria SS
della Stella e ad altri edifici. Quest’evento modificò in parte l’aspetto
urbanistico di piano Batia. Sempre in riferimento alla posizione in cui è
dipinta, potrebbe anche trattarsi del Palazzo del Governatore (attuale palazzo
Triolo- D’Alessandro) sito nella via Canale adiacente a Piazza Batia.
Tante ipotesi,
tante domande che necessitano ancora di studi e ricerche. (Foto e materiale sono soggetti a copyright)
RITA BEVILACQUA
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