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Foto d'epoca "Du Trunu" di Barrafranca |
Per i barresi Quaresima è sinonimo di SETTIMANA SANTA: ossia quell'insieme di liturgie, tradizioni, folklore,
in cui il barrese ritrova la propria identità di comunità. Il momento
“catartico” di questa particolare settimana è la processione serale “du trunu”,
che si svolge la sera del Venerdì Santo a Barrafranca (EN). E’ da considerarsi
una delle tradizioni barresi più vive e sentite; la particolarità con cui si
svolge la processione il sentimento che sta alla base, la ritualità delle
azioni, non ha eguali. Ma ciò che colpisce maggiormente gli antropologi è la
partecipazione, intensa e commossa, del popolo, non inteso come spettatore
passivo degli eventi, ma artefice egli stesso del “divenire” della festa: basti
ricordare il modo, del tutto particolare, con cui viene portato in processione
il Crocifisso.
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Foto d'epoca (tratta dal libro del prof. Ciulla) |
U TRUNU, come lo
chiamano i barresi, è una macchina processionale, composta di una parte
centrale "u firrizzu", formato da travi di legno a struttura parallelepipedale,
che contiene il meccanismo che fa alzare una grossa asta quadrata. Sulla cima
di suddetta portantina è posta una grossa sfera "u munnu" di circa un metro di
diametro, costruita in lamiera di colore azzurro, contornata da finestrelle
rotonde di vetro colorato retroilluminati, di 5 differenti colori che rappresentano
i 5 continenti e sopra viene inserita la spera, una raggiera di metallo che
contiene il Crocifisso. U trunu viene trasportato grazie all’inserimento di
due grosse travi chiamate baiarde, alla cui estremità sono collegate, uno per
ogni lato, quattro anelli di ferro chiamati bucculi, che servono per la
direzione del firrizzu.
Alcuni studiosi, tra
cui Ignazio E. Buttitta, hanno visto in quell’asta sormontata dal globo su cui
primeggia la croce con il Cristo, «… la simbologia connessa all’arcaico
mitologema dell’axis mundi …A quest’ ultimo tipo possono essere ricondotte
cerimonie pasquali quali "u Signuri di li Fasci" di Pietraperzia, "u trunu" di
Barrafranca… (Ignazio E. Buttitta, La memoria lunga: simboli e riti della
religiosità tradizionale). Nel linguaggio antropologico il termine "axis mundi" (spiegato da Mircea Eliade nel suo: Trattato di storia delle religioni”) indica
quell’asse dell’universo che, per la sua posizione in verticale, congiunge
CIELO TERRA e INFERI: simbolicamente l’asse permette il passaggio dalla morte,
rappresentata dalla base dell’asse, alla vita, rappresentata dalla sua sommità.
Al centro sta la terra, destinataria di questo passaggio. Gesù stabilì,
attraverso la sua morte e risurrezione, una connessione tra cielo e terra, che
nella religione cristiana è simboleggiata dalla croce. In alcuni casi, questa
simbologia è affidata a delle assi che si ritrovano nelle macchine
processionali, come nel caso della nostra festa. Si tratta di un retaggio di
origine precristiana che, con la morte di Cristo, ritrova la sua massima
espressione.
Fonte: Settimana Santa a Barrafranca di Rita Bevilacqua,
Bonfirraro Editore, 2014.) (Foto e materiale sono soggetti a copyright)
RITA BEVILACQUA
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