sabato 25 novembre 2017

Il 25 Novembre 1882 nasceva a Barrafranca Francesco Umberto Saffiotti

Francesco Umberto Saffiotti
Quasi sconosciuto nel suo paese natio, Barrafranca, Francesco Umberto Saffiotti fu un’importante personalità della Psicologia e della Filosofia italiana degli inizi del Novecento. Anche se non visse e operò a Barrafranca, è importante ricordarlo per il suo grande impegno nella nascente Psicologia.
Francesco Umberto Saffiotti nacque a Barrafranca (EN) il 25 Novembre 1882. Iscrittosi alla Facoltà di filosofia dell’Università di Messina, Francesco Umberto Saffiotti si laurea nel 1908 con una dissertazione sulla Psicologia delle menti associate di Carlo Cattaneo. Era anche convinto che la psicologia doveva essere autonoma dalla filosofia.
Nel 1909 fu nominato assistente nel Laboratorio di psicologia pura ed applicata di Milano diretta da Zaccaria Treves, esperienza che gli fornisce la possibilità di affinare le sue capacità di ricercatore. Nel 1912 fu chiamato da Giuseppe Seri in qualità di assistente presso l’Istituto di antropologia dell’Università di Roma. Nel 1917 conseguì la libera docenza in psicologia sperimentale. Con lo scoppio della Grande Guerra, il Saffiotti fu chiamato alle armi e vi partecipa come Sottotenente di Fanteria, prima in trincea e in seguito come Caporeparto preso l’Ufficio psicofisiologico dell’Aeronautica militare di Torino. Nel 1920, la Facoltà di lettere dell’Università di Palermo gli affidò l’incarico ufficiale dell’insegnamento di Psicologia Sperimentale e la direzione dell’annesso laboratorio. È la prima volta che la Psicologia Sperimentale appare nell'ordinamento degli studi delle università italiane. Sempre a Palermo tiene l’incarico delle esercitazioni di storia della filosofia presso la Facoltà di lettere e l’insegnamento di antropologia presso la Facoltà di scienze. Nel 1926 rientra a Milano per dedicarsi all’attività di ricerca e per curare la realizzazione di un Laboratorio di psicologia applicata al lavoro. Morì il 20 ottobre 1927 a Milano.
La sua produzione scientifica è caratterizzata da una mole di volumi ruguardante i metodi di misurazione dell’intelligenza in età scolare e  lo studio di alcuni problemi psicopedagogici dell’infanzia, nei suoi aspetti sia normali che patologici. Ecco un elenco cronologico delle sue opere:
(1908). A proposito di Carlo Cattaneo. La Critica, VI, fasc. IV, pp. 314-316.
(1911). La selezione degli anormali scolastici. La Critica Medica, I, Milano.
(1911). Psicologia e pedagogia sperimentale nell’opera di Zaccaria Treves. Modena: A.F. Formiggini.
(1911). La Psicologia sperimentale nell’indirizzo pedagogico moderno. Rivista di pedagogia, n. V, Genova.
(1911). Psicologia e pedagogia sperimentale nell’opera di Zaccaria Treves. Modena: A.F. Formiggini.
(1912). L’assistenza degli anormali scolastici e la prevenzione della delinquenza minorile. Atti II Congresso Nazionale Società patronato per minori e carcerati, Torino.
(1912). L’échelle métrique de l’intelligence de Binet e Simon modifié selon le méthode de Treves-Saffiotti. Année Psychologique, Paris.
(1913). Contributo allo studio dei rapporti tra l’intelligenza ed i fattori biologico-sociali nella scuola.Rivista Romana di Antropologia, vol. XVIII.
(1914). Sul quoziente d’intelligenza nella misura dell’età mentale in rapporto all’età fisica. Rivista Antropologica, Roma.
(1916). La misura dell’intelligenza nei fanciulli. Esame critico delle proposte di misura finora fatte e contributo d’indagini personali. Roma: Società Romana di Antropologia.
(1918). Provvidenze sociali e legislative per i minorenni anormali. La Scuola positiva di Enrico Ferri, XXVIII, Roma.
(1919). Brevi note preventive sui risultati di alcune ricerche sui candidati dell’aviazione e sui piloti. Ricerche biologiche sull’aviazione. Volume speciale del Giornale di Medicina Militare, Roma.
(1919-20). La psicologia sperimentale in Italia. Origini e svolgimento. Studi e Ricerche dell’Istituto di Psicologia della Regia Università di Palermo, n. 1, Palermo.
(1920). La psicologia sperimentale in Italia: origini e svolgimento. Rivista di Psicologia, a. XVI, n. 2, Zanichelli, Bologna.
(1922). Come si deve intendere l’esame dell’attività psicomotrice (tempi di reazione) considerata come indice di attitudine professionale. Atti della III Conferenza di Psicologia applicata all’Orientamento professionale, Milano.
(1924). Psicologia, Industria e Lavoro. Atti della Conferenza dell’Istituto di Medicina Sociale, Palermo.
(1927). La psicologia applicata al lavoro, la sicurezza e l’igiene nell’industria. Bollettino dell’Associazione Nazionale per la Prevenzione degli infortuni sul lavoro, Anno XIV, n.1, Milano.
(1927). La Psicologia per l’incremento dell’Industria. Securitas organo dell’Ass. Naz. per la prevenzione infortuni sul lavoro, Anno XIV, N. 5.
Treves, Z., Saffiotti, F.U. (1910): La Scala metrica dell’intelligenza di Binet e Simon studiata nelle scuole elementari di Milano. Milano: Stabilimento tipo-litografico G. Civelli. (Fonte Aspi- Archivio Storico della Psicologia Italiana) (Foto e materiale sono soggetti a copyright) 

RITA BEVILACQUA


sabato 18 novembre 2017

Il 18 novembre 1910 nasceva lo storico barrese dott. Angelo Ligotti

Angelo Ligotti
La storia di Barrafranca (EN) è costellata da tanti stimati professionisti che, con le loro ricerche, hanno dato lustro e visibilità al paese natio. Oggi parleremo dello storico barrese dott. Angelo Ligotti, ricordandone  la figura di medico, archeologo e studioso.  
Angelo Ligotti nacque a Barrafranca il 18 novembre 1910 da Onofrio e da Giuseppina Piazza. Ultimo di sei figli (Giuseppina, Maria, Benedetto, Rosa e Rosalia), dopo il diploma in Lettere classiche, frequentò la facoltà di  Medicina presso l’Università di Catania. Il 1° novembre 1937 conseguì  la laurea in Medicina e Chirurgia.
Nel 1938 conseguì l’abilitazione presso l’Università di Padova e, nel 1939, si specializzò in Malariologia e in Igiene pubblica. Lo stesso anno fu chiamato a dirigere il Laboratorio Provinciale d’Igiene e Profilassi, reparto micrografico, di Pola (Istria). Nel 1940 fu richiamato alle armi, come tenente medico, presso il 74° Fanteria di Pola. Promosso capitano, nel 1942, venne assegnato alla direzione del laboratorio batteriologico dell’isola di Arbe (Dalmazia).
Nel 1948 si sposò con Anna Trubia, da cui ha avuto un solo figlio, Onofrio.
Nel corso della seconda guerra mondiale, partecipò a diverse azioni belliche con il 2° battaglione del 74° Fanteria, con la 57° sezione di sanità e con il 63° ospedale da campo. Terminata la guerra, conseguì l’idoneità a medico provinciale e, vinto il concorso a medico provinciale di ruolo, esercitò le sue funzioni a Bologna, a Ragusa e alla direzione generale di sanità di Roma. Dopo alcuni anni decise di abbandonare la carriera per fare l’ufficiale sanitario e il medico condotto a Barrafranca. In questo periodo approfondisce i propri studi in campo sanitario e batteriologico, tanto che le sue ricerche furono oggetto di pubblicazione. Ricordiamo: La malattia di Aujeszky (o pseudorabbia, malattia virale del suino causata da un Varicellovirus); Sulla filtrabilità del bacillo di Koch (Mycobacterium tuberculosis, bacillo responsabile, nell’uomo, della tubercolosi); Sulla dissociazione batterica del bacillo di Eberth nei portatori (affetti cioè da febbre tifoidea provocata dal batterio della Salmonella); O jednom slucaju limfosarkoma rektuma (linfosarcoma rettale); Un caso di malattia di AujeszkiContributo sullo studio del tifo petecchiale (trasmesso dai pidocchi, ne è responsabile la Rickettsia prowazekii).
La grande passione per la storia e l’archeologia, nata agli inizi dei suoi studi classici e abbandonata per intraprendere gli studi di Medicina, lo portarono a riprenderne gli studi. Le sue intuizioni diedero un notevole contributo alla storia di Barrafranca e del suo territorio. Numerose le pubblicazioni a tal riguardo. Topografia antica del “Casale” presso Piazza Armerina; Note sulla Chiesa di S. Niccolò “in territorio Commecini;  Note su Philosophiana e Calloniana alla luce di nuovi rinvenimenti archeologici dove descrive  i praedia di Philosophiana e Calloniana; Barrafranca (Enna) - Rinvenimenti archeologici nel territorio; Su Grassuliato e su altri abitati dell’interno, e sul significato del nome “Bonifatius”, rinvenuto al “Casale”; Note sul Risorgimento Siciliano con appendice di documenti inediti su uno sbarco Garibaldino (1854-1857); Discussioni di storiografia siciliana medioevale; Sul presunto toponimo aragonese di Grassuliato; La penetrazione cristiana nella zona di Barrafranca, Piazza, Pietraperzia e Mazzarino secondo le recenti scoperte. L’opera sua più importante fu Notizie su Convicino (L’Hibla Galatina sicula, la Calloniana romana), detta poi Barrafranca, attraverso nuovi documenti e la successiva Identificazione definitiva di Calloniana .  Collaborò con Paolo Orsi in moltissime ricerche della Sicilia orientale. Fu impegnato con Biagio Pace in una serie di indagini archeologiche in centri romani dell’Isola.
Il ministero della Pubblica Istruzione, direzione generale delle accademie e biblioteche, con decreto ministeriale del 21 marzo 1960, lo nominò  Ispettore bibliografico onorario per le biblioteche dei Comuni di Barrafranca, Mazzarino, Gela e Butera, per il triennio 1960/63. Fu corrispondente di autorevoli riviste scientifiche, storiche, archeologiche e paleografiche, tra cui le riviste “Archivi” e “L’Alfiere”, fu corrispondente dell’Accademia dei Lincei, delle Società di Storia Patria e dei rispettivi Archivi storici.
Si spense  a Barrafranca il 17 dicembre del 1984
 Palazzo Ligotti
Per il valore dei suoi studi storici e archeologici gli furono conferite numerose onorificenze, tra cui: Commendatore dell’ordine al merito della Repubblica italiana; Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine della Corona d’Italia; Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine di San Giorgio di Antiochia; Grand’Ufficiale dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro; Accademico della biblioteca partenopea di Lettere, scienze ed arti; Socio delle Società di Storia Patria di Palermo, Catania, Siracusa, Messina e Napoli.
A perenne memoria gli è stata intitolata la stradina che fa ad angolo con il Corso Garibaldi, dove il . Ligotti aveva lo studio medico, facente parte di un'enorme palazzina sita proprio nel Corso.I noltre nel centenario della sua nascita, l’amministrazione Comunale dell’allora sindaco Angelo Ferrigno pose una lapide nella sua abitazione, sita nel Corso Garibaldi.
(Fonti: Salvatore Ciulla, “Barrafranca anni Trenta”; Salvatore Licata, “Barresi in primo piano”.) 
(Foto e materiale sono soggetti a copyright) 

RITA BEVILACQUA