martedì 2 giugno 2020

Culto di Maria SS Odigitria nella tradizione siciliana


Particolare tela Maria SS Odigitria- Barrafranca (EN)
Il Messale proprio delle Chiese di Sicilia (il Messale, voluto dal Card. Salvatore Pappalardo, fu approvato dalla Santa Sede nel 1980 come Messale e Lezionario e nel 2004 come Liturgia delle Ore) assegna al martedì dopo la Pentecoste la festività liturgica di Maria SS Odigitria (dal greco antico ὸδηγήτρια, colei che istruisce, che mostra la direzione) patrona delle Chiese di Sicilia. Si ricorda Madonna d'Odigitria che spinse gli Apostoli, dopo la Pentecoste, ad andar per il mondo a portare la parola di Dio, simboleggiando quindi il cammino. Il nome di Odigitria fu dato dai fedeli di Costantinopoli ad una antichissima immagine della Vergine. Secondo l'agiografia questa reliquia sarebbe stata una delle tre icone mariane dipinte dall'evangelista Luca che Elia Eudocia (Aelia Eudocia, circa 401-460), moglie dell'imperatore Teodosio II, avrebbe ritrovato in Terra Santa e traslata a Costantinopoli.  Successivamente venne donata all'imperatrice Elia Pulcheria (399-435) perché fosse venerata in quella città. Pulcheria le eresse una Chiesa-santuario con annesso monastero nell'acropoli della città, nei pressi del palazzo imperiale: essa, col tempo, fu comunemente chiamata "degli odeghi" cioè delle guide, dall'appellativo dato ai monaci custodi del santuario che facevano da guide ai frequentatori del santuario, in maggioranza ciechi, venuti a chiedere la guarigione alla Madonna, o "dei condottieri", perché vi si recavano a invocare la protezione della Vergine i condottieri dell’esercito imperiale, prima di marciare contro i Turchi. 
Da ciò derivò alla Vergine raffigurata in quell'immagine l’appellativo di Odigitria. Secondo alcuni studiosi l’appellativo "odigitria" potrebbe far riferimento anche ad un antico prodigio attribuito alla Madonna di Costantinopoli che guidò due ciechi fino alla sua chiesa e fece loro recuperare la vista. Questa celebre immagine fu considerata la protettrice, la "conduttrice, guida della via "della città e di tutto l’impero d’Oriente.
Tela Maria SS Odigitria- Barrafranca (EN)
La testimonianza del ruolo di protettrice della Sicilia la troviamo a Roma in via del Tritone 82, sede dell’Arciconfraternita di S. Maria Odigitria dei Siciliani, presso l’omonima chiesa eretta dai confrati nel 1595.  Con Bolla di Sua Santità Paolo VI, del 12 gennaio 1973, fu elevata a "diaconia cardinalizia" e assegnata al Cardinale Salvatore Pappalardo; con Bolla di Sua Santità Benedetto XVI, del 20 novembre 2010, fu elevata al "titolo presbiterale cardinalizio" e assegnata al Cardinale Paolo Romeo. Nell'isola il suo culto è diffusissimo sin da tempi remoti, lascito del rito bizantino. La raffigurazione più diffusa nell'isola appare quella della Madonna col Bambino in braccio che poggia su una cassa tenuta a spalla da due basiliani. Essa riepiloga i momenti più salienti del "viaggio" dell'Odigitria bizantina che, secondo la tradizione leggendaria, al tempo dell'iconoclastia, chiusa da alcuni monaci basiliani dentro una cassa di legno e affidata al mare, finì per approdare sulle coste meridionali dell'Italia.. La devozione alla Vergine Odigitria fu portata in Sicilia nel sec. VIII da soldati siciliani dell'esercito imperiale che avevano partecipato ad una grande battaglia contro i Turchi, assedianti Costantinopoli con una flotta di 800 navi. La battaglia era stata vinta e la flotta distrutta in seguito ad una furiosa tempesta, sorta non appena i monaci del "Monastero degli odeghi" avevano condotto in processione sulle mura della città e posto di fronte al nemico la venerata icona della Vergine Odigitria recata a spalla. Per questo le immagini della Madonna di Costantinopoli o Madonna Odigitria (col titolo abbreviato in Itria o Idria), diffuse largamente in Sicilia, rappresentano una icona della Vergine recata a spalla da due monaci di rito bizantino, detti comunemente "vecchioni".
PS L’immagine sopra ritrae la tela della Madonna dell’Itria che si trova nell'omonima chiesa di Barrafranca (EN).

FONTI: Abbate Michele Giustiniani, "Dell'origine della Madonna di Costantinopoli, o sia d'Itria. E delle di lei traslazioni", Roma, 1656; siti web www.carthopedia.org; www.cattoliciromani.com (Foto e materiale sono soggetti a copyright)

RITA BEVILACQUA 

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