mercoledì 12 giugno 2019

Le origini dell'antico detto "Troppa grazia Sant’Antonio!"

In occasione dei festeggiamenti in onore di sant'Antonio di Padova, che si svolgono il 13 giugno, vogliamo riproporre un detto molto antico, che recita:“Troppa grazia Sant'Antonio!”. 
Usato solitamente quando si vuole indicare che si sta ricevendo più di quanto si debba ricevere, è un detto molto conosciuto in tutta Italia. Per quanto riguarda i fatti che generano tal detto, sono praticamente identiche in tutte le regioni italiane, con le solo varianti per quanto riguarda i protagonisti della vicenda. In Sicilia il detto nasce, secondo alcune tradizioni popolari, da una leggenda che ha come protagonista un contadino di Poggioreale (TP), dove il santo patrono è proprio Sant'Antonio di Padova.
Si racconta che contadino povero, stanco e con la schiena a pezzi per il troppo lavoro, aveva bisogno di un asino per poterlo aiutare a lavorare nei campi. 
Andò dal proprio “padrone” e gli chiese se potesse aiutarlo. Il “padrone”, persona molto sensibile e generosa, gli regalò un mulo. Il contadino gliene fu grato, lo portò nella sua terra e provò a cavalcarlo. Il mulo, però, era molto alto e il contadino non riuscì a salirci sopra, inoltre, la vecchiaia e il lavoro duro non gli permettevano di fare grandi sforzi. Iniziò a piangere davanti alla stalla e lo vide un prete che, dopo aver ascoltato la storia, gli disse che per ricevere la grazia avrebbe dovuto pregare Sant'Antonio. Il contadino iniziò a pregare il santo ma neanche le preghiere lo aiutavano, provava e riprovava ma il mulo non riusciva proprio a cavalcarlo. Pregò con lui anche la moglie ed i vicini e, giusto quando tutti erano attorno a lui congregati, il contadino prese la rincorsa per provare a salire sul mulo gridando: “Sant'Antonio fammi sta grazia”. Detto questo fece un salto altissimo, ma così alto, che superò il mulo e cadde dall'altra parte della bestia. A quel punto urlò: “Troppa grazia Sant'Antonio! (Foto e materiale sono soggetti a copyright)

RITA BEVILACQUA

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