lunedì 7 maggio 2018

La leggenda siciliana che vuole la LUNA figlia di una fornaia


foto dal web

Luna, lunedda,
lu pani a fedda a fedda
lu vinu a canatedda
quattro scocchi di zagareddi” (Barrafranca)
oppure:
Luna lunedda
fammi ‘na cudduredda
fammilla bedda granni
quanti l’amuri di San Giuvanni
recitano alcune filastrocche siciliane.
Nella prima di queste filastrocche si fa menzione del pane a fette; nella seconda si prega la luna di fare una ciambella o una focaccina (cudduredda). 
Perché la LUNA è invocata come colei che dà il pane?
Queste filastrocche hanno tutte un significato mitologico e si legano a una leggenda della tradizione popolare siciliana, anche se varia nella versione, che racconta la nascita della luna da una fornaia.  Non è casuale che la luna, assieme al vino, prodotti essenziali di nutrimento, debbano la loro origine alla luna, vista dai contadini come dispensatrice di provvidenza, ricchezza e felicità. Per gli antichi era la più grande divinità cosmica dopo il sole e fin dai primi popoli agricoltori fu oggetto di culti mitologici, e punto di riferimento per conoscere il tempo. Difatti, la luna è il simbolo dei ritmi biologici: cresce, decresce e scompare, e torna sempre a rinascere, riappare. Lei influenza la vegetazione, la nascita degli armenti, il lavoro dei campi: anticamente i contadini si attenevano alle diverse fasi della luna per scegliere il momento di arare, di seminare; insomma tutto ciò che riguardava la vita dell’uomo. Per questo motivo la luna è invocata da fanciulli e da adulti, da uomini e da donne.
foto dal web
Molte leggende sulla luna li ritroviamo raccolte negli scritti dell’antropologo Giuseppe Pitrè.
Ne riportiamo alcune. La luna, secondo la leggenda, era figlia di una fornaia: ed ha il viso mezzo imbrattato, perché una volta ebbe voglia di un cudduruni (focaccia) e lo chiese a sua madre; la quale preso lo spazzaforno (scupazzu) glielo diede sul muso (Riesi-CL). La luna, prima d'esser luna, era una ragazza molto vanitosa; e un giorno di estate, che faceva un caldo indiavolato, mentre la madre spazzava il forno, lei invece d'aiutarla in quella fatica, se ne stava allo specchio ad abbellirsi. La madre, indispettita di ciò, le diede un colpo di spazzaforno sulla sfaccia e la sporcò di nero (Naso- ME). Un’altra versione della  leggenda dice che la luna era sorella del sole, che questo se ne invaghì e la sedusse, e la madre, fornaia, saputo il fatto, le diede lo spazzaforno sulla faccia, condannando i due figliuoli ad errare perpetuamente per il cielo, rimanendo l'uno privo di moglie, l'altra priva di marito. Dice anche che per la vergogna di quello sbaglio, la luna si presenta una volta sola ogni mese in tutta la pienezza (Plenilunio), e che le rimase in cuore un odio implacabile per il fratello: ragione, questa, per la quale ogni volta che s'incontrano, s'aggrissanu,  succede l'ecclissi. Ed a provare di ciò, affermano i contadini, basta mettere in una catinella dell'acqua chiara alla finestra quando ha luogo l’incontro di giorno, e vi si vedrà il sole e la luna azzuffarsi di santa ragione. (Naso-ME)
(Foto e materiale sono soggetti a copyright) 

RITA BEVILACQUA

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