Vogliamo
raccontare, attraverso una breve cronistoria, una delle pagine più tristi della storia di Barrafranca: i bombardamenti che
colpirono il paese durante la SECONDA GUERRA MONDIALE.
La
notte fra il 9 e il 10 luglio 1943 la grande armata anglo-americana, costituita
da ben 3.200 navi, si presenta davanti alla costa sud-occidentale della Sicilia
dando inizio all’ operazione HUSKY ossia all’ invasione e successiva
liberazione, della Sicilia. Le grandi unità impegnate appartenevano alla
7ª Armata statunitense, al comando del generale George S. Patton che
sbarcarono sulle spiagge di Gela, Licata e Scoglitti, mentre 8ª Armata
britannica, al comando del generale Bernard Law Montgomery sbarcò sulle
coste della Sicilia sud-orientale: tra Pachino e Siracusa. Entrambe riunite nel
15º Gruppo di Armate, sotto la responsabilità del generale britannico Harold
Alexander.
Il
pomeriggio di sabato 10 luglio si affacciano nei cieli di Barrafranca
due caccia americani "Lightning", i quali iniziano il lancio di
bombe che coglie di sorpresa la popolazione e colpisce la Chiesa Madre,
alcune case di Via Vittorio Emanuele e di Via Trieste, dove è
gravemente danneggiata la locale centrale elettrica. Tragico è il bilancio di
quella breve incursione aerea 12 morti:
sac. Calogero Marotta,
Angelo Faraci,
Pasquale D’Alessandro,
Gaspare Baglio,
Alessandra Di Dio,
Liboria Marotta,
Luigi Salamone,
Maria Ingala,
Salvatore Gulino,
Salvatore Lupo,
Carmelo Marotta,
Salvatore Cravotta,
e una decina di feriti che vengono curati presso l’ospedale da campo militare n. 22, allocato nei locali dell’ex Convento, diretto dal Capitano medico dottor Antonio Marinelli, coadiuvato dagli ufficiali medici dottor Borsati e dottor Candia oltre che da un gruppo di sottufficiali e militari. A seguito di questo primo bombardamento, intere famiglie, in preda al panico, si riversano nelle campagne cercando un rifugio, un riparo per sfuggire ad altri eventuali bombardamenti.
sac. Calogero Marotta,
Angelo Faraci,
Pasquale D’Alessandro,
Gaspare Baglio,
Alessandra Di Dio,
Liboria Marotta,
Luigi Salamone,
Maria Ingala,
Salvatore Gulino,
Salvatore Lupo,
Carmelo Marotta,
Salvatore Cravotta,
e una decina di feriti che vengono curati presso l’ospedale da campo militare n. 22, allocato nei locali dell’ex Convento, diretto dal Capitano medico dottor Antonio Marinelli, coadiuvato dagli ufficiali medici dottor Borsati e dottor Candia oltre che da un gruppo di sottufficiali e militari. A seguito di questo primo bombardamento, intere famiglie, in preda al panico, si riversano nelle campagne cercando un rifugio, un riparo per sfuggire ad altri eventuali bombardamenti.
Mercoledì 14
luglio la 45ª Divisione americana "Thunderbird" del generale Tony
Middleton entra a Mazzarino e si dispone per la marcia verso Barrafranca.
Venerdì 16
luglio, verso l’1.50 del mattino, il secondo battaglione, al comando del
tenente colonnello Darrel Daniels, comincia a muoversi sulla sinistra della
strada Mazzarino – Barrafranca e dopo circa 6 miglia, verso le 5.30, si allinea
col primo battaglione, comandato da John Corley, che avanza sul lato destro.
Alle ore 9.15, gli americani s’imbattono nella linea di difesa tedesca
dislocata tra la contrada "Montagna e Albana". Qui, in contrada "Mbroscia" (a metà strada tra Mazzarino e Barrafranca), avviene lo
scontro. I tedeschi iniziano con un fuoco concentrato di lanciarazzi ma gli
americani rispondono prontamente. Il grosso dello scontro, però, avviene fra i
panzer della 15a divisione, appartenente al XVI Panzercorps e gli Sherman
di Teddy Roosevelt. Dopo un giorno di estenuante battaglia, i panzer
tedeschi sono neutralizzati dai carri e dall’artiglieria americana e, costretti
a ritirarsi verso nord. Nel pomeriggio del 16 luglio i carri armati
americani entrano a Barrafranca, mentre
due pattuglie della 26ª Divisione di Fanteria, lasciata la zona della battaglia,
si schierano intorno al centro abitato. Qui, finalmente, vengono montate le
cucine da campo e i soldati possono avere il primo pasto caldo da quando sono
sbarcati in Sicilia.
Domenica 18
luglio, verso mezzogiorno, un improvviso e pesante bombardamento aereo si abbatte su Barrafranca. Una formazione di sei aerei sorvola il
paese da nord a sud sganciando pesantissime bombe.
I centri maggiormente colpiti sono: Via Zara, giardino palazzo Mattina, Via Ciulla angolo Via Cairoli, chiesa Madre (distrutta la navata centrale, la navata laterale sinistra, due colonne e il lato nord del transetto), Piazza F.lli Messina, Via Vittorio Emanuele, Via Bellini e Canalicchio Nuovo. Grande il tributo di sangue pagato dalla popolazione inerme: 49 morti (tutti civili)
numerosi feriti e ingenti danni al centro abitato. Anche questa volta, i cittadini barresi si distinguono per senso civico e abnegazione nell'aiutare i militari dell’ospedale da campo 22, nel soccorrere i feriti e seppellire i morti.
I centri maggiormente colpiti sono: Via Zara, giardino palazzo Mattina, Via Ciulla angolo Via Cairoli, chiesa Madre (distrutta la navata centrale, la navata laterale sinistra, due colonne e il lato nord del transetto), Piazza F.lli Messina, Via Vittorio Emanuele, Via Bellini e Canalicchio Nuovo. Grande il tributo di sangue pagato dalla popolazione inerme: 49 morti (tutti civili)
Aleo
Salvatore
Aleo
Sebastiana
Bevilacqua
Francesca
Bonaffini
Cateno
Borro
Carlo
Caltavuturo
Agata
Catanzaro
Antonino
Catanzaro
Giovanni
Centonze
Giuseppa
Centonze
Salvatore
Centonze
Stella
Colombo
Giovanna
Colombo
Giovanna
Costa
Andrea
Cucchiara
Giuseppe
Cucchiara
Maria Stella
D’Angelo
Rosario
Faudone
Colomba
Giammusso
Maria
Giunta
Giuseppa
Giunta
Luciano
Giunta
Salvatore
Gugliara
Maria
Ingala
Luigi
Ingria
Maria
Ippolito
Maria Caterina
La
Loggia Concetta
Lo
Presti Salvatore
Mancuso
Teresa
Marchi’
Luigi
Marotta
Angelo
Meli
Angela
Milino
Concetta
Milino
Giuseppe
Milino
Maria Stella
Paterno’
Salvatore
Piazza
Giuseppe
Pilotta
Gaetano
Pitrella
Filippo
Puzzo
Rocco
Puzzo
Salvatore
Rabita
Giuseppe
Romano
Francesco
Saitta
Calogera
Saitta
Giuseppe
Saitta
Luigi
Sentito
Carmelo
Veloce
Carmela
Veloce
Leonardonumerosi feriti e ingenti danni al centro abitato. Anche questa volta, i cittadini barresi si distinguono per senso civico e abnegazione nell'aiutare i militari dell’ospedale da campo 22, nel soccorrere i feriti e seppellire i morti.
Il
tributo di sangue pagato complessivamente dalla cittadina di Barrafranca
dal 10 al 18 luglio 1943 è di 67 morti e di oltre 250
feriti.
Per questi fatti, il comune di Barrafranca viene insignito della medaglia di Bronzo
al Merito Civile concessa dal Presidente della Repubblica, on. Giorgio
Napolitano, con decreto del 17 aprile 2012, per fatti riguardanti il secondo
conflitto mondiale. La motivazione fu la seguente: "La
cittadina durante il secondo conflitto mondiale subì i bombardamenti aerei,
prima americani e poi tedeschi, che provocarono numerosi morti e feriti e la
distruzione quasi totale delle abitazioni. La popolazione sopportò gli
avvenimenti bellici con coraggiosa determinazione e generosa solidarietà,
prodigandosi in aiuto dei superstiti. Chiaro esempio di spirito di sacrificio
ed elette virtù civiche. Luglio 1943 – Barrafranca (EN)."
Fonti: documenti del compianto Cav. Giovanni Collura e dello storico
Salvatore Licata. Le foto sono tratte dal libro: "La guerra in Sicilia,
1943: storia fotografica, a cura di Ezio Costanzo; introduzione di Lucio
Villari, Catania, Le Nove Muse, 2009." (Foto e materiale sono soggetti a copyright)
RITA BEVILACQUA
complimenti
RispondiEliminafranco pasanisi complimenti
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