Particolare della statua lignea della Madonna della Divina Grazia |
A
Barrafranca (EN) l’ultima domenica di agosto si festeggia la Madonna delle
Divina Grazia. Difficile risalire all'origine della festa, poiché non ci sono
documenti scritti, certi che ne certifichino l’origine. Molto probabilmente il
culto della Madonna della Divina Grazia risale agli anni precedenti il 1765, se
ci rifacciamo a quanto scrive lo storico Giunta: sia nella chiesa Madonna delle
Grazie sia nella chiesa di San Sebastiano il Nuovo (sulle cui rovine è sorta
l’attuale chiesa Madre) era presente un quadro della Madonna delle Grazie. Se
poi teniamo conto che la statua lignea portata in processione risale all’800,
possiamo asserire con certezze che la devozione alla Madonna delle Grazie a
Barrafranca era già presente nell’800, ma non sappiamo se anche i
festeggiamenti risalgono a quel periodo. Anticamente la festa si svolgeva in un
solo giorno, l’ultima domenica di agosto. Come apprendiamo dal libro “Uno
squarcio di paese fra passato e presente -il quartiere grazia di Barrafranca –
la gente, la chiesa, la madonna, la festa” di Diego Aleo e Gaetano Vicari, giorni
prima, si preparava la chiesa, pulendola e abbellendola come meglio si poteva.
Fercolo pronto per la processione serale |
Per raccogliere i soldi da destinare ai festeggiamenti, il parroco assieme ad
alcuni della commissione andava per tutto il paese, casa per casa, a chiedere
delle offerte, allora si accettava anche grano e mandorle, caricati su dei
muli. Anche le famiglie si preparavano alla festa, preparando dolci e
pietanze da consumare il giorno della festa. La mattina della domenica, la
festa era annunciata dallo sparo delle bombe, allora fatte esplodere dal
fuochista “Ninu Maira”, appartenente a una delle famiglie di grandi fuochisti
barresi. Era l’inizio della festa. Le donne indossavano gli abiti nuovi e si
recavano in chiesa, gli uomini andavano “o chianu a rina” con i loro animali,
per la compravendita di bestiame, mentre i bambini si recavano nelle
bancarelle, allestite per l’occasione, per comprare giocattoli, dolci e altro.
La sera tutti si recavano davanti al sagrato della chiesa Grazia ad attendere
l’uscita della statua della Madonna, che era portata in processione per la “via
dei Santi”. La festa terminava con lo sparo dei fuochi d’artificio, lungo la
via Ferreri Grazia.
Vessillo di Maria |
I
tempi cambiano e cambiano e mutano le tradizioni. Adesso la festa è preceduta
da una novena di preparazione, con relative celebrazioni liturgiche e Coroncina in onore di Maria.
Fino a qualche anno fa il venerdì precedente la festa si svolgeva la
sfilata dei “Vessilli di Maria” dalla sede dell’Associazione Arcobaleno alla
chiesa Grazia. Si tratta di 37 vessilli, raffiguranti vari momenti
della vita della Vergine Maria: 1. L’Immacolata Concezione; 2. La natività
di Maria; 3. La presentazione di Maria al tempio; 4. Maria Bambina; 5. I giochi
di Maria Bambina; 6. Sant’Anna; 7. L’educazione di Maria fanciulla; 8.
L’Annunciazione; 9. La Visitazione; 10. Il sogno premonitore; 11. Le nozze; 12.
Il censimento; 13. La natività; 14. L’adorazione dei Magi; 15. La presentazione
di Gesù al tempio; 16. Il sogno rivelatore; 17. La fuga in Egitto; 18. Il
riposo durante la fuga; 19. Il ritorno in Israele; 20. Il riposo durante il
rientro in Israele; 21. Maria Elisabetta e i due pargoli; 22. La vita
quotidiana; 23. La Sacra Famiglia; 24. Maria ritrova Gesù nel Tempio; 25. Il
trapasso di san Giuseppe; 26. Le nozze di Cana; 27. Maria incontra il Figlio;
28. Maria ai piedi della croce; 29. La deposizione; 30. La pietà; 31. Il trasporto
al sepolcro; 32. Gesù nel sepolcro; 33. Maria incontra Gesù Risorto; 34. La
discesa dello Spirito Santo a Maria e agli Apostoli; 35. Il trapasso della
Beata Vergine; 36. L’Assunzione; 37. Maria incoronata. Alcuni creati nel 2010 e altri nel 2011, l’idea di realizzare dei
“vessilli” che ricordassero, a eterna memoria, la vita di Maria e da utilizzare
per i festeggiamenti in onore della Madonna delle Grazie, nasce nella mente di Salvatore Marchì, allora socio del “Gruppo Spettacolo Arcobaleno” di Barrafranca. Avendo
finanziato l’acquisto del materiale, come velluto, passamanerie e stampe
realizzate su stoffa, il Marchì chiese l’aiuto della gente per la loro realizzazione. Così nell’agosto 2010 furono realizzati i primi 25
vessilli, cui furono aggiunti, nel 2011 altri 12. Di mirabile fattura, sono
realizzati in velluto, lavorato con perline e passamanerie, al centro del quale
è affissa un’immagine, stampa su stoffa, che ricordi momenti e avvenimenti
della vita di Maria. All’arrivo dei vessilli in chiesa, si assiste alla
“traslazione” della statua della Madonna che, dalla nicchia dell’altare
maggiore dove è collocata, viene posta nel presbiterio, per essere venerata dai
suoi devoti e trovarsi già pronta per la processione della domenica. Adesso la traslazione avviene il sabato, vigilia dei festeggiamenti solenni.
Processione serale |
Per alcuni anni come arricchimento
alla festa, per alcuni anni (adesso si è tornati alle sole funzioni in chiesa), si è svolto un “recital sulla vita di Maria”
davanti al sagrato della chiesa Grazia, messo in scena da Salvatore Marchì e
dai fedeli della parrocchia.
Infine il giorno della festa si svolge la
tradizionale processione serale, arricchita da nuovi momenti, come il “Canto
del Magnificat” eseguito in onore di Maria, con il successivo sparo di fuochi.
In questa serata la Madonna appare in tutto il suo splendore, vestita degli ori
ex voto dei fedeli, e reca ai piedi un tappeto di rose, offerto solitamente
dalla famiglia del dott. Luigi Simonti. Anche gli addobbi delle strade sono
cambiati: dalle “luminarie” che illuminavano le strade di luci di mille colori,
si è passati a bandiere e stendardi colorati, recanti l’effige di Maria,
che addobbano tutta le strade del quartiere grazia e della “via
dei Santi”.
In
occasione del 50° anniversario di sacerdozio di don Salvatore Nicolosi, parroco
della Chiesa Grazia, durante i festeggiamenti dell’agosto 2015 nella statua della
Madonna è stata inserito un nuovo stellario e due nuove corone: una per Maria e
una per il Bambin Gesù. Il tutto realizzato, grazie alle offerte di alcune famiglie devote
alla Vergine, dall’orafo barrese Luigi Lio.
(Foto e materiale sono soggetti a copyright)
RITA BEVILACQUA
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