lunedì 26 marzo 2018

"U TRUNU" e il suo significato antropologico

Foto d'epoca "Du Trunu" di Barrafranca 
Per i barresi Quaresima è sinonimo di SETTIMANA SANTA: ossia quell'insieme di liturgie, tradizioni, folklore, in cui il barrese ritrova la propria identità di comunità. Il momento “catartico” di questa particolare settimana è la processione serale “du trunu”, che si svolge la sera del Venerdì Santo a Barrafranca (EN). E’ da considerarsi una delle tradizioni barresi più vive e sentite; la particolarità con cui si svolge la processione  il sentimento che sta alla base, la ritualità delle azioni, non ha eguali. Ma ciò che colpisce maggiormente gli antropologi è la partecipazione, intensa e commossa, del popolo, non inteso come spettatore passivo degli eventi, ma artefice egli stesso del “divenire” della festa: basti ricordare il modo, del tutto particolare, con cui viene portato in processione il Crocifisso.
Foto d'epoca (tratta dal libro del prof. Ciulla)
U TRUNU, come lo chiamano i barresi, è una macchina processionale, composta di una parte centrale "u firrizzu", formato da travi di legno a struttura parallelepipedale, che contiene il meccanismo che fa alzare una grossa asta quadrata. Sulla cima di suddetta portantina è posta una grossa sfera "u munnu" di circa un metro di diametro, costruita in lamiera di colore azzurro, contornata da finestrelle rotonde di vetro colorato retroilluminati, di 5 differenti colori che rappresentano i 5 continenti e sopra viene inserita la spera, una raggiera di metallo che contiene il Crocifisso. U trunu viene trasportato grazie all’inserimento di due grosse travi chiamate baiarde, alla cui estremità sono collegate, uno per ogni lato, quattro anelli di ferro chiamati bucculi, che servono per la direzione del firrizzu.
Alcuni studiosi, tra cui Ignazio E. Buttitta, hanno visto in quell’asta sormontata dal globo su cui primeggia la croce con il Cristo, «… la simbologia connessa all’arcaico mitologema dell’axis mundi …A quest’ ultimo tipo possono essere ricondotte cerimonie pasquali quali "u Signuri di li Fasci" di Pietraperzia, "u trunu" di Barrafranca… (Ignazio E. Buttitta, La memoria lunga: simboli e riti della religiosità tradizionale). Nel linguaggio antropologico il termine "axis mundi" (spiegato da Mircea Eliade nel suo: Trattato di storia delle religioni”) indica quell’asse dell’universo che, per la sua posizione in verticale, congiunge CIELO TERRA e INFERI: simbolicamente l’asse permette il passaggio dalla morte, rappresentata dalla base dell’asse, alla vita, rappresentata dalla sua sommità. Al centro sta la terra, destinataria di questo passaggio. Gesù stabilì, attraverso la sua morte e risurrezione, una connessione tra cielo e terra, che nella religione cristiana è simboleggiata dalla croce. In alcuni casi, questa simbologia è affidata a delle assi che si ritrovano nelle macchine processionali, come nel caso della nostra festa. Si tratta di un retaggio di origine precristiana che, con la morte di Cristo, ritrova la sua massima espressione.
Fonte: Settimana Santa a Barrafranca di Rita Bevilacqua, Bonfirraro Editore, 2014.) (Foto e materiale sono soggetti a copyright) 

RITA BEVILACQUA



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